Chilometro zero
200x300x200 cm (h x p x l)
carta, cartone e nastro adesivo
2013
Premio giovani artisti con mensione, MAX Museo, Chiasso
Fotografie Luigi Boccadamo
>maxmuseo
Chilometro Zero è un’installazione composta da elementi che legano la nostra vita quotidiana alla tematica del viaggio.
Viaggiare letteralmente significa: trasferirsi da luogo a luogo, per lo più distanti l’uno dall’altro, con un mezzo di trasporto, in treno, in nave, in aeroplano, in pullman , per terra, per mare, per aria a piedi, per divertimento, per turismo, per istruzione, per lavoro e per affari.
Il mondo contemporaneo, globalizzato, non può fare a meno di confrontarsi con questa tematica. Viaggiare da una parte all’altra del mondo è diventata ormai una situazione di routine quotidiana, sia per gli individui che per le merci.
Il lavoro che propongo, non vuole essere un personale racconto di viaggio, ma volge lo sguardo alla realtà, attraverso lo spostamento delle merci che ogni giorno, viaggiano attraverso il mondo per giungere a noi. Tutti i giorni necessitiamo di cibo, vestiti , merci varie che arrivano da ogni parte del mondo per riempire gli scaffali dei nostri supermercati e negozi per soddisfare così le nostre esigenze. Esigenze che nella nostra realtà commerciale impongono che ogni individuo abbia la possibilità di avere tutto ciò che l’industria produce a portata di mano, senza dare troppa importanza al percorso che fa per raggiungerci.
La tematica proposta dal concorso consente di esprimermi attraverso un’opera che appartiene alla mia ricerca attuale. Sin dagli inizi della mia produzione artistica mi sono sempre interrogato sul ruolo dell’artista nella società consumistica - globalizzata contemporanea. Col passare degli anni mi sono accorto di essere fortemente attratto da oggetti e materiali che vengono gettati perché non più destinati al loro utilizzo di mercato.
Per questo motivo i materiali utilizzati per lo sviluppo dei miei progetti artistici sono fondamentalmente materiali di scarto come carta, cartone, alluminio, eccetera, ma anche a materiali più ricchi e nobili,come il cartone industriale le piastrelle in ceramica, cordame, materiale elettrico, nastro adesivo.
Ho deciso quindi di realizzare un’opera che tenesse saldi i miei concetti di ricerca, infatti l’installazione è costituita da scatole di cartone recuperata nei negozi e nei centri di raccolta di cartone. Si tratta di imballaggi che abitualmente sono adibiti al trasporto della merce e che in questo caso danno origine alla struttura che costituirà il corpo principale dell’installazione. La struttura costituisce un contenitore delle dimensioni di 2m di larghezza per 2m di altezza e 3m di profondità. Il contenitore in realtà fa riferimento al container che é l’elemento modulare utilizzato dalle industrie per il trasposto delle merci in grandi quantità.
L’opera è concepita per permettere al pubblico di entrarci, intrufolarcisi, anche questo particolare è di fondamentale importanza per la mia ricerca ,infatti per la realizzazione delle mie installazioni è decisivo mettere lo spettatore in condizione di essere l’elemento principale della stessa, ponendolo in una situazione di interazione diretta con l’opera ed il suo messaggio.
In occasione dell’installazione CHILOMETRO ZERO lo spettatore diventa metaforicamente la “merce” quindi l’elemento principale all’interno del container.